giovedì 21 febbraio 2013

Il nuovo è così: non chiede il permesso. Arriva a casa nostra e nemmeno bussa alla porta. Entra e basta. Il nuovo ci confonde, ci spiazza, a volte ci imbarazza. Il nuovo ci ricorda che il tempo passa con o senza il nostro permesso. Il nuovo ci invecchia ma, a pensarci bene, ci rende anche un po’ bambini. Perché il nuovo ci riguarda, ci impegna, ci costringe ad occuparcene. Il nuovo dipende solo da noi. Forse, questa volta, il nuovo può arrivare davvero. Perché il nuovo è proprio così, non chiede il permesso, arriva a casa nostra ed entra. Ma solo se prima lo abbiamo invitato noi.

mercoledì 30 gennaio 2013


Ogni giorno riceviamo una carezza in dono che come un velo invisibile e sottilissimo si posa sul palmo della nostra mano. Questo velo scompare nel momento in cui viene utilizzato, cioè nel momento in cui la carezza viene data, in qualche modo passata, a qualcuno. Se invece la carezza non viene data, quel velo impercettibile rimane lì sul palmo della mano e il giorno dopo a quel velo se ne aggiunge un altro, diventando un po’ più percettibile. Il giorno dopo se ne aggiunge un altro di velo, e il giorno seguente ancora uno. E così, carezza dopo carezza, quei troppi veli accumulati cominciano ad appesantire le mani, ne irrigidiscono i movimenti, tutte quelle carezze impilate una sull’altra si “solidificano”, e la carezza non è più capace di essere carezza: sa solo essere schiaffo. Dunque, secondo questa teoria, la carezza deve diventare un’abitudine quotidiana. Perché essere gentili, per quanto appaia semplice, non è una cosa naturale, ma qualcosa da tenere in costante allenamento. Di conseguenza, la violenza non è altro che gentilezza anchilosata, detriti di bontà non manifestata, buone intenzioni troppo a lungo rimandate. Per queste bellissime parole ringrazio Adalgisa, la nonna di Lorenzo De Rita.

giovedì 4 ottobre 2012

typologie

L’Helvetica è ovunque. Creato nel 1957 da un'idea di Eduard Hoffmann, direttore della fonderia Haas di Münchenstein in Svizzera, e disegnato da Max Miedinger, si è propagato nei cinque continenti come un virus. Nel corso degli anni è stato celebrato dal MOMA di New York e ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo. Nel 1984, Apple lo include tra i caratteri di sistema Macintosh, permettendo la sua diffusione anche nella grafica digitale e consacrandolo definitivamente come il carattere più stiloso del mondo. Ancora oggi salva grafici incerti e artdirector indecisi. Perché l’Helvetica è un carattere. Non solo tipografico.




















mercoledì 26 settembre 2012

uere ar iu from?



Per definizione, con il termine nazionalità, si intende il senso di appartenenza ad una nazione per lingua, cultura, tradizione, religione, storia. In questo senso, la nazionalità coincide con l'idea di nazione espressa dalla somma degli elementi culturali che caratterizzano la storia di un gruppo etnico. Geografia, confini e barriere doganali non rappresentano il limite. Accettare le regole e i modelli sociali di un paese vuol dire appartenere a quel paese. Si può nascere canadesi in Romania, svedesi in Turchia o svizzeri in Italia. Ma se dovessimo dividere la popolazione mondiale e ridisegnare le nazioni secondo questo criterio che mondo avremmo?


venerdì 31 agosto 2012

testamento elettronico


-->


















Per quanto tempo rimarranno le foto su flickr, i nostri video su youtube o le tracce musicali su soundcloud? Per quanto tempo si potranno leggere i nostri tweet o i post su blogspot? Per quanto ancora sopravvivranno i nostri ricordi sulle pagine Facebook? Che fine faranno le nostre memorie digitali dopo di noi?

mercoledì 18 luglio 2012

patologie

Fra tutte le forze della natura è quella che conosciamo per esperienza diretta. 
Una delle sue proprietà fondamentali, dimostrata da Galileo all’inizio del diciassettesimo secolo, è resa evidente dal fatto che tutti i corpi in caduta libera hanno la stessa accelerazione. Nella fisica classica è interpretata come una forza di attrazione conservativa agente fra corpi, la cui manifestazione più tangibile nella vita quotidiana è il nostro peso. Insomma, è quella cosa che ci tiene inchiodati a questo pianeta e ci impedisce di svolazzare liberi nello spazio come supereroi. 
E’ una schiavitù. Un handicap. Una malattia grave. Da qui il termine gravità.

lunedì 16 luglio 2012

déjà vu

 
La deposizione dell’ultimo imperatore romano da parte di Odoacre nel 476 viene ufficialmente ricordata come la fine dell’Impero romano d’Occidente.
Molte sono le ipotesi sulla lenta agonia che portò alla fine dell’impero.
Il calo demografico dovuto alle guerre ed alle epidemie. La crisi economica e produttiva delle campagne, unita al crollo dei traffici commerciali e alla fuga dalle città saccheggiate dagli eserciti barbarici.
La perdita di coesione sociale dovuta all'enorme squilibrio nella distribuzione della ricchezza: lusso eccessivo per pochissimi privilegiati e povertà estrema per le masse.
E, ancora, la mancanza di consenso nei confronti del governo centrale, causata anche da una forte degenerazione burocratica: corruzione dilagante e eccessivo peso fiscale che gravava solo sui più poveri.